google maps | tour virtuale di architettura_01 | THE GLASS HOUSE di Philip Johnson (1949)

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l’architetto

Johnson Philip Cortelyou.

(Cleveland, Ohio, 1906 – New Canaan, Connecticut 2005).

Allievo di L. Mies van der Rohe, si è progressivamente affrancato da quella sorta di ”limitazioni” proprie delle teorie del maestro, abbracciando una visione dell’architettura più disincantata e incrementando la sua vasta produzione con opere spesso antitetiche tra loro. La varietà delle architetture realizzate connota a tal punto l’opera di J., da dividere la critica nel collocarlo, alternativamente, tra i maestri del Movimento Moderno o tra i padri dell’American postmodern style. Una sensibile ricerca della forma, nel continuo tentativo di affermare una forte individualità stilistica carica di eccellente protagonismo, spinge i più recenti orientamenti teorici di J. addirittura verso le poetiche del cosiddetto decostruttivismo. (tratto da Enciclopedia Treccani).

l’edificio

La Glass House è un’abitazione ma è meglio compresa come padiglione per la visualizzazione del paesaggio circostante. Invisibile dalla strada, la casa si trova su un promontorio che si affaccia su uno stagno con vista verso i boschi. La casa è lunga circa 17 m (55 piedi) e larga circa 10 m (33 piedi), per una superficie complessiva di circa 170 mq. (1.815 piedi quadrati).

Ciascuna delle quattro pareti esterne è scandita da una porta a vetri in posizione centrale che si apre sul paesaggio. La casa, che ha inaugurato lo stile internazionale nell’architettura residenziale americana, è iconica per l’uso innovativo dei materiali e la sua perfetta integrazione con il paesaggio. Philip Johnson, che visse nella Glass House dal 1949 fino alla sua morte nel 2005, la concepì come una mezza composizione, completata dalla Brick House . Entrambi gli edifici furono progettati fra il 1945 e il 1948.

Dal suo completamento nel 1949, l’edificio e l’arredamento sono rimasti gli stessi. La maggior parte dei mobili proveniva dall’appartamento di Johnson a New York, progettato nel 1930 da Mies van der Rohe.

La planimetria della Glass House rivela uno spazio abitativo abbastanza tradizionale. Sebbene non vi siano muri, Philip Johnson ha definito le “zone” all’interno delle aree rettangolari a forma di loft. Ci sono la cucina, la sala da pranzo, il soggiorno, la camera da letto, la zona focolare, il bagno e la zona d’ingresso.

La “stanza” con la massima privacy dopo il servizio igienico (tondo centrale in mattoni faccia a vista) è la camera da letto, che contiene anche una piccola scrivania. È separato dal soggiorno da una serie di armadietti impiallacciati in noce.

(per informazioni dettagliate si rimanda al sito ufficiale)